Ragion d'Essere

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É un luogo di riflessione.

mercoledì 30 giugno 2010

Il Dio delle zecche

Chiamarlo ancora Dio,
non confonde?

il come forse non importa ma
necessario è distinguere
all’estremo limite del cercare.

Il vecchio Dio degli unti prediletti,
Dio di padroni e dipendenti,
il Dio che obbliga a credere
e si compiace
di tribolare e essere adorato,
oscurando il sole
dissemina soffocantisepolcri
a cancri vani.

Il Dio del dubitare e ricercare
dello scegliere aperto
a fecondarsi e fecondare,
Dio del parto e della partoriente,
dell’astinenza necessaria,
Dio che rende ai ciechi gli occhi
integra il mutilato e l’incompiuto,
il Dio nutrito da ognuno ogni giorno
pure ai rimorsi è aperto.

Danilo Dolci, Il Dio delle zecche

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