Avevo fame
e voi avete fondato un club
a scopo umanitario
e avete discusso
sulla mia fame.
Ve ne ringrazio.
Ero in prigione
e voi siete entrati
furtivamente in chiesa
a pregare
per la mia liberazione.
Ve ne ringrazio.
Ero nudo
e voi avete esaminato seriamente
le conseguenze morali della mia
nudità.
Ve ne ringrazio.
Ero ammalato
e voi vi siete messi in ginocchio
a ringraziare il Signore
per avervi dato la salute.
Ve ne ringrazio.
Ero senza tetto
e voi avete predicato
le risorse dell'amore di Dio.
Ve ne ringrazio.
Sembravate tanto religiosi e tanto
vicini a Dio. Ma io ho ancora fame,
sono ancora solo, nudo, ammalato,
prigioniero e senza tetto
(poesia del Malawi)
Queste parole inquadrano perfettamente il loro problema. Ma anche il nostro. Che per chi è credente (io lo sono), è quello più grave.
RispondiEliminasí turi, hai ragione...mi fa ricordare quel partigiano (Beppe Fenoglio) che disse: con molta incredulitá peró molta piú fede.
RispondiEliminaQuesto riporta alla vera insegnanza religiosa profonda, dei racconti zen -solo per fare un esempio- nei quali il discepolo chiede: cos'é lo zen? e il maestro rispondeva: mangia la tua ciotola di riso.
Se crediamo in un Dio lontano dal momento presente, quello a cui crediamo é un idolo, frutto del fanatismo. L'unione divina é vivere il momento presente, in quanto é l'unica realtá possibile (il futuro é fantasia, il passato é memoria). Un Maestro, o un Profeta, da da mangiare all'affamato.
Grazie turi per condividere il tuo pensiero.
questa poesia è eccezzionale e inquadra perfettamente i problemi dei cittadini del sud del mondo. ma se solo non spendessimo quei 20 miliardi di euro annui riusciremo ad aiutare i cittadini del sud del mondo . possiamo inizialmente dare vaccini di malattie che noi abbiamo sconfitto da anni , oppure dare del cibo per diminuire delle morti che molte di queste sono causati dall eccessiva fame.
RispondiEliminaLa poesia è stupefacente. L'autore ha saputo utilizzare in maniera efficace l'ironia per descrivere una situazione di totale indifferenza, la nostra indifferenza. Quanto fa male questa ironia...i versi rispecchiano la realtà.
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